06 Mar 2018
I giardini di marzo: com’è stata la gioventù del nonnoUn insieme di ricordi che portano dritti a quel periodo dello scorso secolo, quando le gioie della vita venivano spesso riscoperte nelle piccole cose.
Una delle più celebri canzoni della musica italiana ci racconta la gioventù degli anni Cinquanta e Sessanta, con voce un po’ malinconica: stiamo parlando de I giardini di marzo, cantata da Battisti e scritta da Mogol.
Gli anni Cinquanta furono un periodo di grande trasformazione per i giovani: per la prima volta potevano manifestare veramente i propri bisogni e farsi riconoscere nella società con uno stile di vita nuovo e totalmente differente da quello condotto dagli adulti, traendo ispirazione dai modelli che arrivano in Italia dagli Stati Uniti.
Che cosa succede in questo periodo? Cambiano la musica, la moda e il modo di divertirsi. Riviviamo i ricordi più belli della gioventù dei nostri nonni alla scoperta dei loro passatempi preferiti.
La musica: la Popular music, il Rock’n’roll e le prime discoteche
Negli anni Cinquanta iniziarono a diffondersi le prime radio libere e i giradischi: un progresso che fece arrivare dall’America e dall’Inghilterra sonorità totalmente inedite per l’Italia, dove fino ad allora la musica era fermamente legata alla tradizione.
Due erano i filoni principali: la popular music, che diventerà poi semplicemente il Pop, e il Rock’n’roll, che rappresentò una vera e propria rivoluzione, musicale e culturale. In Italia i giovani iniziarono ad ascoltare Elvis Presley e Bill Halley, scatenandosi al ritmo frenetico ed energico delle loro canzoni.
A metà degli anni Cinquanta iniziarono ad apparire le prime discoteche, anche se fu poi negli anni Sessanta che l’Italia si popolò di molti locali dove i giovani potevano recarsi nel weekend per ballare e ascoltare musica live. Il più famoso fu il Piper di Roma, che aprì le sue porte nel 1965.
Uno stile di vita nuovo: moda e consumi dei giovani
La rivoluzione musicale portò anche all’affermarsi di nuove mode e stili di vita, arrivati in Italia dall’estero attraverso i divi del cinema o le star della musica. Proprio al cinema gli italiani iniziarono a scoprire i blue jeans, le t-shirt e il giubbotto in pelle.
Anche per le ragazze si presentano nuove possibilità per esprimere la propria femminilità e personalità, abbandonando lo stile austero imposto fino a quel momento. Ecco che dagli Stati Uniti arrivano lo stile bon-ton, fatto di abiti colorati, con la vita stretta e la gonna a ruota, e lo stile più eccentrico e sbarazzino delle pin-up, che portano in voga camicie annodate, foulard colorati e gli shorts. Una moda che nasce direttamente nell’alveo culturale del rock’n’roll e che fa impazzire i giovani europei, che finalmente si riconoscono in un’identità tutta loro.
I giardini di marzo:
i ricordi più belli della gioventù dei nostri nonni